TORINO - Il Papa è preoccupato per la disoccupazione.
Una forte esortazione a non scoraggiarsi di fronte alla crisi è stata rivolta da Benedetto XVI agli abitanti della zona di Ivrea, dove «molte famiglie sperimentano una situazione di difficoltà economiche a causa della carenza di occupazioni lavorative», soprattutto a seguito della crisi all'Olivetti.Sul tema della crisi economica, il pontefice ha ricordato di essere «intervenuto più volte», e di aver voluto «affrontarlo più approfonditamente nella recente enciclica "Caritas in veritate". «Cari amici - ha poi esclamato - non scoraggiatevi! La Provvidenza aiuta chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta - ha aggiunto - quanti non pensano solo a sè, ma anche a chi sta peggio di loro. E voi lo sapete bene - ha insistito rivolgendosi alla popolazione di Romano Canavese - perchè i vostri nonni furono costretti ad emigrare per carenza di lavoro, ma poi lo sviluppo economico ha portato benessere e altri sono immigrati qui dall'Italia e dall'estero».
«La gioventù è piena di risorse, tuttavia deve essere aiutata a vincere la tentazione di vie facili e illusorie, per trovare la strada della Vita vera e piena. Occorre - ha proseguito - pensare in prospettiva educativa. Qui, come dappertutto, bisogna domandarsi quale tipo di cultura viene proposta ai ragazzi, quali esempi e modelli vengano ad essi proposti, e valutare se siano tali da incoraggiarli a seguire le vie del Vangelo e della libertà autentica».
Una forte esortazione a non scoraggiarsi di fronte alla crisi è stata rivolta da Benedetto XVI agli abitanti della zona di Ivrea, dove «molte famiglie sperimentano una situazione di difficoltà economiche a causa della carenza di occupazioni lavorative», soprattutto a seguito della crisi all'Olivetti.Sul tema della crisi economica, il pontefice ha ricordato di essere «intervenuto più volte», e di aver voluto «affrontarlo più approfonditamente nella recente enciclica "Caritas in veritate". «Cari amici - ha poi esclamato - non scoraggiatevi! La Provvidenza aiuta chi opera il bene e si impegna per la giustizia; aiuta - ha aggiunto - quanti non pensano solo a sè, ma anche a chi sta peggio di loro. E voi lo sapete bene - ha insistito rivolgendosi alla popolazione di Romano Canavese - perchè i vostri nonni furono costretti ad emigrare per carenza di lavoro, ma poi lo sviluppo economico ha portato benessere e altri sono immigrati qui dall'Italia e dall'estero».
«La gioventù è piena di risorse, tuttavia deve essere aiutata a vincere la tentazione di vie facili e illusorie, per trovare la strada della Vita vera e piena. Occorre - ha proseguito - pensare in prospettiva educativa. Qui, come dappertutto, bisogna domandarsi quale tipo di cultura viene proposta ai ragazzi, quali esempi e modelli vengano ad essi proposti, e valutare se siano tali da incoraggiarli a seguire le vie del Vangelo e della libertà autentica».
già, ora altri immigrano qui, pechè da noi c'è il benessere...
RispondiEliminae gli italiani sono brava gente. COsì brava che si occupano più degli immigrati che di se stessi.
(Un vago fondo polemico è ascrivibile alla frustrazione cui a volte siamo sottoposti).
Anche io avevo un pastore tedesco, una volta. Abbaiava con molta più saggezza di altri.
Anche lui immigrato in questo paese...per foruna a trovato la sua sede....Santa
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